Skip to main content
Biennale Bregaglia — Parla la montagna

‹Architettura e giardini› è il tema principale della terza edizione della Biennale Bregaglia, curata da Misia Bernasconi a Bondo. Dieci sguardi da tutto il mondo riflettono sulla tematica molto cara al paese, che nel 2017 è stato in parte distrutto da una frana e da allora in continua trasformazione. 

Fondata nel 2012, l’associazione Progetti d’arte in Val Bregaglia propone quest’anno una nuova edizione della Biennale Bregaglia. Il tema ‹Architettura e giardini› è approfondito puntualmente nel cuore della valle, a Bondo, paese dall’identità mutevole data dalla presenza al suo interno di svariate tipologie di architetture, tecniche decorative ed edifici – alcuni rurali, altri in costruzione o appena ricostruiti.
Sono dieci le artiste e gli artisti che grazie a un’open call hanno preso parte al progetto, iniziato con una residenza di una settimana in Val Bregaglia durante la quale hanno potuto incontrarsi, esplorare i luoghi e tessere relazioni. Studiando i concetti principali della mostra hanno toccato tematiche legate all’umanità, a tutte le forme di vita, alla storia e all’archivio, creando opere poi collocate in diversi angoli di Bondo. Così, con la sua installazione sonora, Ines Marita Schärer (*1987) riesce a dare voce alla montagna e lenire con la dolcezza delle parole le ultime ferite del paese; le sette stazioni della sua opera si celano in diversi luoghi – in un grotto, una stalla, una casa abitata – e sprigionano suoni, frasi sussurrate, recitate e cantate. La pietra dura di questi edifici, rigida e immobile, si scontra con la capacità di adattamento e cambiamento della voce fluida e flessibile, portando a riflettere sulla condizione odierna del paese. Le parole di Schärer riecheggiano così nel vento, che prende forma grazie all’installazione di Kotoaki Asano (*1972), costituita da tre padiglioni eolici di forme e colori diversi in dialogo con la natura e l’architettura del posto. ‹Nachtwache ich› di Athene Galiciadis (*1978) è invece una scultura-riparo incentrata sulla cura dei terreni e la coltivazione, mentre Juliana Rios Martinez (*1988) unisce con la sua arte popoli e culture, materializzando l’incontro tra la tecnica pittorica murale colombiana e lo «sgraffito» alpino. Dalle sculture in gneiss del Piz Cengalo di Piero Maspoli (*1949) agli scan architettonici applicati alla flora locale di Lisa Collomb (*1984), le e i partecipanti, non da ultimi Georg Gatsas (*1978), Marcel Herbst (*1938), Lea Schaffner (*1989) e Jonathan Steiger (*1997) hanno ascoltato racconti, studiato il paesaggio e la storia della valle per tradurla in opere, abbracciando esistenze diverse e singolari. Una serie di eventi collaterali lungo tutta la valle fonderà realtà svizzere e italiane, andando a completare il discorso di intrecci presentato nella Biennale. 
Viaggando, arrivare a destinazione il più presto possibile sembra essenziale – a scapito delle scoperte lungo il percorso. La Biennale Bregaglia invece è motivo perfetto per fermarsi e concedersi l’opportunità di scoprire una realtà fatta di varie storie.

Chiara Ottavi, curatrice indipendente e storica dell’arte, vive a Zurigo. chiara.ottavi@bluewin.ch

Until

Exhibitions / Events

Title Date Type City Country Details
Biennale Bregaglia 2024 - Large-scale Exhibition/Festival Bondo Switzerland
-
Large-scale Exhibition/Festival
Bondo
Switzerland

Author

Details Name Portrait
Chiara Ottavi