Istvan Balogh ist in den Neunzigern als Fotokünstler aufgefallen, der gegen den Zufall anging. Seine Settings klopften unser Gedächtnis auf Verdachtsmomente ab. Unter seinem porträtierenden Blick zeigten sich Personen haarscharf und fielen doch wie artifizielle Wesen aus ihrem Leben und aus unserer Zeit.
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